martedì 25 novembre 2008

Aspettando l’apertura del canile comunale

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Ci risiamo, sono passati dieci mesi e tutto è rimasto come prima. Il canile comunale è stato ultimato da più di un anno, ma, non si capisce per quale ragione, è rimasto finora inutilizzato.

Intanto, i cani randagi, catturati sul territorio del Comune di Minturno, sono mantenuti in un canile a Fondi al costo stratosferico di oltre centoquarantamila euro annui.

Il 19 gennaio scorso, proprio su questo blog, sollevai il problema (vedi post: “Sperperi assurdi: il canile abbandonato”).

Oggi ritengo necessario ritornare sull’argomento alla luce dei recentissimi episodi di cronaca.

Nei giorni scorsi, infatti, il canile che ospita, lautamente ricompensato, anche i “nostri” cani è stato posto sotto sequestro per maltrattamento d’animali, violazione delle norme urbanistiche ed abuso edilizio poiché alcune gabbie erano state realizzate senza alcun permesso a costruire, disturbo della quiete pubblica, irregolarità nello scarico delle acque reflue ed emissione di odori sgradevoli.

In sostanza, in poco più di centocinquanta metri quadrati ed in quattordici box sono stati “segregati”, senza nemmeno una piccola area contumaciale e di sgambo, circa settecentocinquanta cani ivi compresi quelli provenienti da Minturno.

Non entrerò nel merito del sequestro. La Giustizia farà il suo corso.

Posso però, anzi devo, evidenziare l’intollerabile lentezza che sta caratterizzando l’iter burocratico per l’apertura del canile comunale.

Non è accettabile spendere tutti questi soldi quando si dispone di un canile realizzato a norma di legge prevedendo tutti i confort necessari ai nostri amici a quattro zampe. La struttura è dotata anche di un ambulatorio veterinario e potrebbe essere ampliata utilizzando, una volta bonificata dai rifiuti ingombranti ivi sotterrati, l’area limitrofa, attualmente posta sotto sequestro, che è di proprietà del Comune di Minturno.

Ogni mese che passa significa uno spreco di denaro pubblico ed il prolungarsi di una penosa reclusione di tante bestiole, che potrebbero beneficiare di un trattamento migliore e più umano affidando la struttura ad un’associazione animalista che negli anni abbia dimostrato un concreto impegno verso coloro che, troppo spesso dimentichiamo, sono i migliori amici dell’uomo.

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